Mio padre, Attilio, è stato un farmacista esemplare, al servizio della collettività e della categoria professionale, sempre pronto a passare il testimone dai colleghi più “anziani” ai più “giovani”, ormai cinquantenni. La sua esperienza, la competenza, l’onestà e la laboriosità sono i valori che mi sono stati tramandati e che da farmacista, professionista della salute e figura di riferimento all’interno della comunità, sento di dover perseguire con fermezza, differentemente da quanto accade nelle grandi catene con a capo società di capitali, mosse prevalentemente da interessi manageriali. Mia madre, Gianna, ha seguito come pediatra di base due generazioni di giovani anconetani e pratica a tutt’oggi la medicina integrata, laddove medicina convenzionale, fitoterapia ed omeopatia si fondono nell’interesse del singolo paziente. Mio nonno, Antonio, di cui i clienti più anziani hanno ancora memoria, è stato medico condotto a Montesicuro e Torrette, in un’epoca in cui il medico territoriale si occupava di vaccinazioni, piccola chirurgia e ostetricia. Anche il mio bisnonno era medico, laureatosi come nonno all’Università di Napoli. Se la genetica e l’epigenetica hanno un valore, questo è il clima in cui mi sono formata, ma è stato solo un punto di partenza.